Bellissima escursione nella riserva naturale di Castelvecchio prende il nome dalle suggestive rovine del borgo medioevale, abbandonato agli inizi del XVII secolo e riportato a nuova luce dagli scavi archeologici di un gruppo locale.
Nei botri più profondi l'inversione termica ha fatto si che possiamo trovare piante caratteristiche di altitudini e latitudini maggiori come faggi, aceri montani e tassi.
I boschi sono frequentati dal raro falco pellegrino in inverno e dal Biancone.
Cammineremo tra la macchia mediterranea dove è presente l'erica multiflora frequente verso la costa ma rara all'interno.
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