Dopo una settimana di pioggia, neve e vento gelido, non sembrava possibile che le previsioni meteo di tempo sereno potessero avverarsi, e che il sole potesse accompagnare la prima escursione PassoBarbasso in terra emiliana. E invece domenica a Puianello la giornata è davvero radiosa. Cinzia ci racconta il percorso che ci aspetta e ci avviamo quindi di ottimo umore salendo piano verso le colline già verdi.
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Ben presto abbiamo conferma che saremo accompagnati per tutta la giornata dal fango, che su questi terreni abbonda. Intorno a noi le colline sono incantevoli, si aprono visuali sempre più ampie. La salita è graduale, con qualche strappo che fa venire il fiato corto a chi ha passato l'inverno sul divano di casa e si scopre fuori allenamento. In certi punti, per evitare il fango, facciamo una deviazione per i campi, subito imitati da un ciclista solitario.
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Finalmente siamo al punto più alto della nostra escursione: ci fermiamo per una pausa e un frugale spuntino... e per pulire un po' gli scarponi dal fango! Ripreso il cammino, dopo poco ecco apparire la rupe di Canossa che raggiungiamo con una breve discesa e dove ci godiamo un panorama magnifico: i calanchi e di fronte a noi il castello di Rossena, e più lontano le cime innevate delle montagne più alte dell'Appennino Emiliano: il Cimone e il Cusna. Visitiamo il museo dove la guida Federica ci racconta l'avventurosa vita di Matilda di Canossa, donna straordinaria i cui possedimenti arrivavano fino all'alto Lazio. Le rovine del castello e della chiesa di sant'Apollonio meritano una visita, ma già lo stomaco reclama la ricompensa che Cinzia ci ha promesso a fine escursione: il merendone!
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Per raggiungere il luogo dove ci attendono gnocco fritto, salumi e lambrusco la perfetta organizzazione di Cinzia ha predisposto un mezzo inedito: un fantastico pullmino. Il percorso da Canossa a Rossena è breve ma la strada è altamente panoramica, con viste eccezionali sui calanchi imbiancati di neve. Eccoci arrivati: conviene togliere gli scarponi infangati... Il merendone è accolto con entusiasmo, lo stesso che ci fa intonare in coro un repertorio variegato di classici della canzone italiana sulla strada del ritorno.
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Torniamo a casa con un dubbio: ma questo misterioso passo barbasso non sarà per caso quello che si fa con cautela per non scivolare nella melma?
Silvia